Il Monte Pietra Quadra (2356 m) si presenta come una lunga e quasi orizzontale scogliera rocciosa che dal Monte Spondone (2445 m) degrada verso Cima Mencucca (2117 m.). Rocciosa e precipite sul versante Nord, inaccessibile all’escursionista, un po’ più erbosa, ma sempre dalla fiancate assai ripide a sud con un lungo crestone roccioso, che lascia comunque un canale erboso dove è tracciata la via normale di salita, di facile ascesa, anche se su sentierino ripido nel tratto finale. Un grazioso laghetto ingentilisce l’aspetto severo della montagna. Verso sud il Pietra Quadra è guardato dai Tre Pizzi, torrioni appuntiti di roccia rossastra del Verrucano Lombardo, disposti come tre gendarmi che si ergono sopra il pianoro del Monte Campo.

PERCORSO
SALITA: Parcheggio Conca di Mezzeno (1576 m) – Sentiero 215-217 > Sentiero 217 (Tre Pizzi – Pietra Quadra) > Baita Campo (1878 m) > Baita dei Tre Pizzi (2116) > Laghetto di Pietra Quadra (2116) > Madonnina Pietra Quadra (2356 m)
DISCESA: percorso di salita in senso inverso sul sent. 217
Dislivello: 813 m
Difficoltà: E (con ripida impegnativa salita-discesa ultimo tratto per il Pietra Quadra)
Distanza: km 8,13
Tempo di salita: 3 ore ; discesa 2 ore

Accesso e parcheggio Percorsa la provinciale di Valle Brembana fino a Lenna , si seguono le indicazioni per Foppolo e , in seguito, superata una breve galleria, si devia a dx per Roncobello. Attraversato il paese, si oltrepassa anche Capovalle e si continua su stradetta asfaltata (previo pagamento di ticket di 2€ giornaliero) che termina, dopo 14 tornanti, al parcheggio della conca di Mezzeno.

Sono in solitaria. La giornata è prevista con nubi sparse e così sarà. Dal parcheggio alla Conca di Mezzeno (1576 m), con cielo poco nuvoloso, imboccato il sentiero 215-217, raggiungo in decisa salita il bivio dal quale proseguo a sinistra sul 217 per ‘Tre Pizzi-Pietra Quadra’. Pervenuto con comoda salita al pianoro pascolivo di Monte Campo, lo attraverso in falsopiano incontrando il Roccolo del Tino (1870 m) , varie pozze naturali e infine la Baita di Monte Campo (1878 m) dove, all’altezza dell’annessa ‘penzana’ (stalla aperta sul fronte), il sentiero piega a destra risalendo decisamente il vallone compreso tra i rocciosi Tre Pizzi a sinistra e la costa meridionale dello Spondone a destra. Superato il pianoro pascolivo del Monte Campo, il cielo, man mano salgo, si mantiene poco nuvoloso. Posso ammirare le belle fioriture della Pulsatilla alpina sulphurea e della Gentiana acaulis (Genziana di Koch). Lasciato a sx il sentiero 217, imboccato il sentiero di dx, che prosegue verso i Tre Pizzi, pervengo alla Baita dei Tre Pizzi (2116 m), e poco oltre, al Lago di Pietra Quadra (2116 m) in avanzato disgelo. Sosto un momento a godermi lo spettacolo del bel laghetto, intanto che splende un po’ di sole anche se con nuvole sui monti. La meta del Pietra Quadra appare ora vicina in tutta la sua estensione , più orizzontale che verticale, mentre alle mie spalle si ergono inconfondibili i torrioni dei Tre Pizzi. Lasciato il laghetto sulla sinistra, percorrendo la conca in direzione nordest, seguo il sentiero che, descrivendo una lunga diagonale, porta, attraversando su traccia degli escursionisti che mi hanno preceduto, alcune strisciate di neve, al ripido pendio finale, al termine del quale guadagno una selletta (circa 2300 m) dalla quale per ripida cresta mi innalzo alla vetta del Pietra Quadra, vegliata dalla bella Madonnina bianca (G.E.M. - Gruppo Escursionisti Mozzo) 2356 m. Non salgo sulla soprastante cima del Pietra Quadra (2376 m) perché avvolta da nebbia, dove la buona visibilità mi avrebbe offerto un grandioso panorama. Purtroppo la nebbia a tratti avvolge anche la Madonnina, comunque mi godo un buon pranzetto al sacco e un momento di relax. Poi scendo con attenzione il ripido sentiero mentre il cielo rimane piuttosto nuvoloso. Mi attardo ad ammirare il laghetto in disgelo e infine rientro alle Baite di Mezzeno, rifacendo a ritroso il percorso di salita sul sent. 217 con cielo nuvoloso. Bella escursione, dopo un periodo di astinenza dalla montagna per il meteo proibitivo, che mi ha permesso di godere lo spettacolo del laghetto in disgelo e delle belle fioriture. Per una più ampia e dettagliata descrizione vedi ‘ I più bei sentieri della Lombardia Centrale’ , di Piero Gritti e Sergio Papucci , ed. Blu - Torino pag 184-186